Grande successo del secondo Avviso per la selezione di giovani NEET da avviare ad un percorso di inserimento lavorativo presso Enti Locali, Imprese ed Associazioni della Città Metropolitana di Bari.
Sono infatti, 168 le candidature pervenute al secondo avviso del Progetto AgriCultura, l’iniziativa nata per combattere l’esclusione sociale dei giovani, con capofila la Città Metropolitana di Bari e partner il Teatro Pubblico Pugliese e il CIHEAM Bari.
AgriCultura è un progetto inedito per ragazzi e ragazze tra i 16-24 anni usciti anticipatamente dal percorso scolastico, esclusi dal lavoro, disoccupati, sottoccupati, NEET (Neither in Employment nor in Education or Training). Lo scopo è accompagnarli in un percorso di inserimento lavorativo e autoimprenditorialità, attraverso un programma di 300 ore, totalmente finanziato, all’interno delle aziende del territorio, per sviluppare nuovi prodotti e nuovi servizi.
Già nel primo Avviso i giovani candidati sono stati 112 e di questi ben 69 stanno seguendo il percorso di accompagnamento nelle 60 imprese del territorioimpegnate nel campo della cultura, del turismo, dello spettacolo, dell’agricoltura, della comunicazione e della ristorazione che hanno aderito ad AgriCultura. Le imprese, infatti, stanno dimostrando una grande sensibilità al progetto e un concreto interesse per la formazione dei giovani e il loro inserimento nel proprio settore lavorativo.
Dopo aver seguito 40 ore di lezione frontali, studiando materie come basi di economia aziendale e sviluppo di impresa, team building e organizzazione del lavoro, introduzione di marketing e comunicazione d’impresa, i giovani, organizzati in team da 3 a 5 elementi ciascuno, vengono inseriti direttamente nelle aziende accompagnati da un “mentor” specifico per ogni team.
Nelle aziende stanno imparando gli aspetti più pratici dei settori di proprio interesse, quelli che saranno poi fondamentali per l’inserimento nel mondo del lavoro: realizzare uno spettacolo, organizzare visite turistiche ed escursioni, produrre eventi, gestire spazi culturali ma anche agriturismi, masserie, gestire il commercio di prodotti agroalimentari e molto altro ancora.